Il restauro delle fontane

Il nuovo progetto di restauro coinvolge la fontana centrale, le fonti d’acqua dei quattro quarti, la fontana di Teofrasto e quella delle Quattro stagioni

Dopo aver concluso i lavori di restauro sostenibile delle sculture, l’Orto botanico dà il via al restauro delle fontane presenti in Orto antico, dentro e fuori le mura dell’Hortus cinctus. Il progetto, finanziato su fondi PNRR, ha l’obiettivo di intervenire sui fenomeni di degrado delle fonti d’acqua, che presentano uno stato di conservazione compromesso dovuto - tra le altre cose - a un diffuso attacco biologico, diverse fratturazioni, presenza di vegetazione e sistemi di scarico non del tutto funzionanti, in quanto non consentono un corretto convogliamento del flusso d’acqua. L’intervento è costituito da molteplici fasi operative, tra cui lo svuotamento della fontana e la rimozione delle piante acquatiche dove presenti.

L’acqua è sempre stata un tema centrale per la vita dell’Orto botanico e, ovviamente, delle sue piante: fin dalle origini l’ingresso avviene attraverso un ponte sul canale Alicorno, una delle antiche via d’acqua della città, lo stesso canale sul quale si affaccia oggi il nuovo visitor centre. L’acqua si ritrova nelle diverse collezioni acquatiche che l’orto ospita al suo interno e diventa dal 2014 anche un leitmotif del Giardino della biodiversità.

L’importanza dell’elemento e delle fontane è ribadita da Felice Viali che nel 1693, mentre è Prefetto dell’Orto, scrive preoccupato in una lettera ai rettori dell’Università: “Non poteva sussistere quest’orto senza l’introduzione dell’acqua per irrigarlo, come non fu lasciato da Dio il paradiso terrestre senza fiumi.”. La sua attività si indirizza per questo alla ristrutturazione, l’ampliamento e l’abbellimento dell’Orto botanico, interventi che portao alla realizzazione di diverse nuove fontane, oggi oggetto di restauro.

Al centro dell’Hortus cinctus è posta la fontana centrale di forma ottagonale, costruita presumibilmente nel 1694, che si trova in corrispondenza dell’intersezione dei due viali che suddividono l’Orto antico in quattro quarti. All’interno di ciascuno di essi è posta al centro una fontana composta da una vasca ottagonale inferiore su cui è collocato un basamento che sorregge una seconda vasca circolare.

Sono state realizzate in tempi successivi invece le fontane poste all’esterno delle mura, anch’esse oggetto di restauro: la fontana di Teofrasto, così chiamata per la collocazione della statua del filosofo greco del III secolo a.C., considerato il padre della botanica, situata presso Porta sud, e quella detta fontana delle Quattro stagioni (presso Porta est) per la presenza, oltre alla statua di Salomone firmata dallo scultore padovano Giovanni Bonazza, dei busti marmorei settecenteschi raffiguranti le Quattro stagioni.


 

 

Progetto finanziato su fondi PNRR, Missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, Componente 3 – Cultura 4.0 (M1C3), Misura 2 “Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale, religioso e rurale”, Investimento 2.3 "Programmi per valorizzare l’identità dei luoghi: parchi e giardini storici” - Interventi per la tutela del patrimonio vegetale e della biodiversità, restauro delle strutture architettoniche e scultoree, efficientamento energetico ed ambientale degli impianti, potenziamento della fruibilità e della comunicazione dei temi ambientali, CUP C98E22000020006, Azione B.b.1)