Libera la natura

L'arte della parola e della danza si incontrano nella musicalità e nel ritmo in un appuntamento speciale realizzato in collaborazione con Operaestate

Operaestate e Università di Padova tornano a collaborare in occasione degli 800 anni dell'Ateneo. Operaestate Festival Veneto, nato a Bassano del Grappa (VI) nel 1981, è un festival multidisciplinare di danza, teatro, musica, lirica, di grande rilievo nazionale ed internazionale.

Tre scrittrici e tre danz'autrici trovano uno spazio comune di meraviglia, in cui dialogare ed esplorare come l'arte della parola e della danza possano incontrarsi nella musicalità e nel ritmo. Le tre performance, avvolte da una scenografia di natura e architetture e da una calante luce naturale, si inseriranno in diversi spazi dell’Orto. Il pubblico, scegliendo di volta in volta la propria prospettiva di visione, diventerà così parte integrante della scena.

L’evento si terrà mercoledì 27 luglio alle ore 21, all’aperto, sul prato di fronte alle serre del Giardino della biodiversità che saranno eccezionalmente visitabili per tutta la serata. Non sono previste sedute tradizionali: il pubblico verrà invitato tra una performance e l'altra a spostarsi all'interno del prato fronte serre del Giardino della biodiversità seguendo la suggestione delle parole e della danza (saranno comunque a disposizione cuscini e sedie per chi ne avesse necessità).

Il biglietto d'ingresso (tariffa unica 5 euro) è acquistabile online o presso la biglietteria di Operaestate festival (attiva dal lunedì al venerdì con orario 10-13 e 15-18, il sabato dalle 10 alle 13 - telefono 0424 524214).

L'ingresso è gratuito, su prenotazione (fino ad esaurimento dei posti disponibili) per alcune categorie: bambini fino a 5 anni; studenti e personale Unipd; persone con disabilità e accompagnatore; giornalisti; guide turistiche e abbonati Orto botanico. Il diritto alla gratuità verrà verificato in biglietteria al momento dell'ingresso. I posti gratuiti sono esauriti.

L'evento si terrà all'aperto. È consigliabile munirsi di repellente antizanzare. In caso di maltempo l'evento sarà rimandato a venerdì 29 luglio.

Libera la natura viene proposto anche giovedì 28 luglio a Castelfranco Veneto (TV), in una performance site-specific all'interno degli spazi di Villa Parco Bolasco. Per maggiori informazioni: https://www.villaparcobolasco.it/appuntamento/libera-la-natura/.


CHE È BELLEZZA

Coreografia: Masako Matsushita, Laura Pugno
Interpreti: Masako Matsushita
Testo: Laura Pugno
Produttori/Co-produttori: Produzione Operaestate con Orto botanico di Padova / Co-produzione Nanou Associazione Culturale
Durata: 15 minuti

L'arte della scrittura, l'arte della coreografia in dialogo. L'espressione di un incontro, di un ritmo, di una musicalità. La voce del corpo e il movimento della parola tra stati in metamorfosi seguendo la via della guarigione, come se ciò da cui stiamo prendendo congedo non fosse mai accaduto, o potesse ancora accadere, ma sotto stelle diverse. In un nuovo spaziotempo. E ciò da cui prendiamo congedo, e a cui allo stesso tempo facciamo ritorno, è vita, natura, nostra natura, noi stessi all'incontro di un mondo dotato di Storia che ci appare non più sotto la forma della perdita ma della possibilità, dell'apertura. Dello splendore.

Masako Matsushita
Artista italo-giapponese, Masako Matsushita si occupa di analisi del movimento attraverso processi di ricerca, coreografia e danza, installazioni performative ed esperimenti sociali. Esplora la presenza del corpo nello spazio con l'obiettivo di generare architetture per la socializzazione attraverso sensi, mappe, memoria e uso dello sguardo. Masako è una dei fondatori di 4bid Gallery Amsterdam, collaboratrice all’interno di Hangartfest festival e ideatrice del processo creativo multidisciplinare dal titolo Diary of a Move, realizzato a Bassano del Grappa collaborando con i cittadini. 

Laura Pugno
Nata a Roma nel 1970, ha vinto il Premio Campiello Selezione Letterati e il Premio Fortini. Tra gli ultimi libri, i romanzi Sirene e La ragazza selvaggia (Marsilio) e i saggi In territorio selvaggio, Nottetempo, Oracolo manuale per poete e poeti (Sonzogno). In poesia: Noi (Amos Edizioni) e L’alea (Perrone Editore). Collabora con L’Espresso e con il blog Le parole e le cose ed è una dei curatori della collana di poesia I domani di Aragno Edizioni. Ha ideato il programma Oltrelontano. Poesia come paesaggio per Radio3.


DI RAMO IN RAMO

Coreografia: Stefania Tansini, Simona Vinci
Interpreti: Stefania Tansini, Simona Vinci
Produttori/Co-produttori: Produzione Operaestate con Orto botanico di Padova / Co-produzione Nanou Associazione Culturale
Durata: 15 minuti

Un racconto poetico della relazione tra l’umano e il vegetale. Un percorso che pone l’accento sul limite indistinto e indefinibile tra uomo e ambiente. Un attraversamento di paesaggi naturali uniti dalla presenza della voce e del corpo.

Simona Vinci

Simona Vinci è laureata in Letteratura Italiana Contemporanea. Scrittrice, vincitrice del Premio Campiello 2016 con il romanzo La prima verità (Einaudi). Su Rai 3 nel 2000 ha condotto Cenerentola, un programma di Gregorio Paolini, e nel 2006 Milonga Station. Nel 2021 pubblica L’altra casa (Einaudi).

Stefania Tansini 

Danzatrice e coreografa, Stefania Tansini porta avanti un percorso autoriale sul corpo e sul movimento, intesi come l’occasione per venire a contatto con l’esserci, con lo stare nelle cose. Nel 2014 prende parte allo spettacolo di Dario Fo e Franca Rame Storia di Q e inizia a lavorare come danzatrice in tutte le produzioni di Simona Bertozzi. Nel 2021 è invitata a partecipare all'incontro Cellule d’Essai per giovani coreografi europei, alla Maison de la Danse di Lione.


CREPA

Coreografia: Sara Sguotti e Arianna Ulian
Interpreti: Sara Sguotti e Arianna Ulian
Testi: Arianna Ulian
Ambiente sonoro: Arianna Ulian e Sara Sguotti
Cura: Serena Roberti
Produttori/Co-produttori:
Produzione Operaestate con Orto botanico di Padova / Co-produzione Perypezye Urbane
Durata: 15 minuti

Un montaggio di parole, suoni e gesti attorno all’immagine di una crepa: smottamento ma anche apertura, ferita oppure feritoia per corpi che si accostano, diversi ma appartenenti allo stesso lembo: scivolano, glissano, attraversano un tempo di conservazione tra ciò che è definito vivo e ciò che è definito morto: lo mutano, lo invertono. La crepa si apre con il suono: è un evento irreversibile, divide lo spazio e segna il tempo. Bisogna progettare movimenti e trovare parole per comprendere la sua ambivalenza: la crepa apre la possibilità che filtri la luce, che l’acqua fluisca, che i lembi si assestino in una nuova configurazione. Il lavoro di Sara Sguotti e Arianna Ulian celebra e allo stesso tempo maledice il mutamento dei corpi, segnati da crepe dentro e fuori, isola ma con un ritmo pulsante, tenace e consapevole che testimonia l’irriducibile meraviglia dell’essere corpi. Come la danza, come la poesia, il giardino piega e torce, traduce e ricombina gli elementi del proprio discorso e smargina il confine fra lo stato naturale e innaturale delle cose. Crepa ciò che vive, dalla crepa germoglia nuova vita.

Sara Sguotti

Sara Sguotti è performer e coreografa interessata al corpo singolo, plurale e collettivo.
Collabora con la Compagnia Virgilio Sieni, Anton Lachky, Company Blu, Damien Jalet, e molti altri. Fa parte del collettivo LoStabileDiLì, di Attivisti Della Danza e di WANNAWANNAWANNA. Il suo percorso coreografico personale inizia con S.solo. Attualmente è coinvolta nella produzione TOCCARE e Echoes di Cristina Rizzo e nella nuova produzione di Virgilio Sieni UMANO. Dal 2020 collabora con il gruppo Dance Well. La sua ultima produzione è Some Other Place, selezionata per la NID 2021 nella sezione Open Studios. Nel 2021 ha vinto il premio RAT per la sua nuova produzione It's hard to be human.

Arianna Ulian

Arianna Ulian è scrittrice e performer. Ha studiato filosofia del linguaggio a Bologna, e composizione elettroacustica con il Maestro Baboni Schilingi a Parigi. Ha lavorato come sound designer per la comunicazione. È docente e collabora con la Bottega di Narrazione di Giulio Mozzi. Nel 2020 ha esordito con il romanzo La questione dei cavalli (Laurana). Ha pubblicato alcuni racconti per la rivista Opera Nuova. Attualmente lavora a un ciclo di cortometraggi dal titolo Il talento del corpo con il regista Matteo Maffesanti, ha scritto una dichiarazione di poetica sulla letteratura come performance e lavora al secondo romanzo, L’opera viva.


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