Concerto di ghiaccio al Teatro Verdi

Giovanni Sollima si esibisce in un concerto con La Piccola Orchestra Lumière al Teatro Verdi, venerdì 9 dicembre alle ore 21

Uno spettacolo unico, che parla di cambiamento climatico e libertà grazie alla musica emessa da strumenti di ghiaccio; una dimostrazione che il ghiaccio, come materiale di costruzione, ha una vita propria, sviluppa suoni magici e incanta con la sua bellezza.

Il 9 dicembre al Teatro Verdi Giovanni Sollima esegue dall’interno di una bolla refrigerata alla temperatura di -8°C, il suo N-ice Cello concerto, mentre La Piccola Orchestra Lumière esegue la parte orchestrale all'esterno.

Segue il Concerto Bizantino per Violoncello e Orchestra composto da Nicola Segatta su richiesta di Giovanni Sollima. Il concerto, dedicato a Sollima il Magnifico, parla di Mediterraneo e di "biodiversità" tra culture, in cui la musica si fa ponte tra Oriente e Occidente. Il M° Andrea Aste dirige La Piccola Orchestra Lumière, violoncello solista Giovanni Sollima.

Chiude lo spettacolo la parte maggiormente legata al concetto di libertà, quella libertà che l’Università di Padova ha messo al centro delle Celebrazioni dell’ottavo centenario: con gli strumenti di ghiaccio Giovanni Sollima (ice-cello), Nicola Segatta (ice-cello) e Corrado Bungaro (ice-violin) improvviseranno su temi suggeriti dal pubblico.

Il concerto avviene alla presenza dell’artista scultore degli strumenti di ghiaccio Tim Linhart, che sarà possibile incontrare il giorno successivo all’Orto botanico.

Insieme agli incontri del 7 e 10 dicembre l’evento è prodotto dall’Università di Padova e ideato  dall’Orto botanico con l’associazione culturale Il Vagabondo, in collaborazione con Wasabi filmakers e il Teatro Stabile del Veneto e con il sostegno tecnico di Alì spa, nell’ambito delle celebrazioni per l’ottavo centenario dell’Università di Padova.

I biglietti sono in vendita online e presso la biglietteria del Teatro Verdi (20 euro intero, 10 euro ridotto under26) secondo i normali orari di apertura.

Si avvisa il pubblico che per conservare gli strumenti è necessario tenere in Sala la temperatura di 17/18 °C.

 

POSTI ESAURITI

 

Giovanni Sollima (Palermo, 1962) è un vero virtuoso del violoncello. Suonare per lui non è un fine, ma un mezzo per comunicare con il mondo. È un compositore fuori dal comune, che grazie all’empatia che instaura con lo strumento e con le sue emozioni e sensazioni, comunica attraverso una musica unica nel suo genere, dai ritmi mediterranei, con una vena melodica tipicamente italiana, ma che nel contempo riesce a raccogliere tutte le epoche, dal barocco al “metal”. Scrive soprattutto per il violoncello e contribuisce alla creazione continua di nuovo repertorio per il suo strumento. La prestigiosa Chicago Symphony Orchestra gli ha commissionato un concerto per due violoncelli per se stesso e il M°Yo-Yo Ma, che è stato eseguito a Chicago nella Symphony Hall nel febbraio 2014, sotto la direzione del Maestro Riccardo Muti. Giovanni Sollima è sempre in viaggio e le sue composizioni sono suonate in tutto il mondo, risultando essere uno dei musicisti e compositori italiani più conosciuti e stimati a livello internazionale.

Nicola Segatta (Trento, 1982) è compositore, violoncellista e liutaio: tra le montagne del Trentino crea la musica dal legno al pentagramma. Ha studiato violoncello con Rocco Filippini, Marco Decimo, Enrico Bronzi e Giovanni Sollima; diplomato liutaio a Cremona, suona un violoncello di sua produzione. Dal 2011 esegue i suoi lavori con la Piccola Orchestra Lumière, per la quale ha scritto musica da camera, canzoni, colonne sonore per il cinema e film muti, un radiodramma e musica per teatro, circo, danza e strumenti di ghiaccio. Le sue performance sono trasmesse in radio e televisione in tutto il mondo. Ha pubblicato Shakespeare for Dreamers (Visage, Squilibri 2017), Ikone (Quadrivium, Squilibri 2020) e Concerto Bizantino (Quadrivium, Sonzogno 2020). Come assistente dell'artista americano Tim Linhart ha costruito e suonato un violoncello su ghiaccio come frontman della Parad-ice Orchestra in un igloo sul Ghiacciaio della Presena, a 2700 m di altitudine.

foto © Pino Ninfa